Oggi vi vogliamo raccontare l’esperienza di una designer marsalese e il business dei gioielli in stampa 3D, noi di Stratega siamo andati ad intervistarla.
Chi c’è dietro Albaria? Quando nasce e come si è sviluppata la tua passione per gli accessori fatti a mano?
Dietro Albaria c’è una grande voglia di ideare e creare ma soprattutto un’esplosione di colore e passione per il mondo dei gioielli e dietro Albaria ci sono io, Valeria, 29 anni, siciliana di Marsala. Fin da piccolina nutrivo una forte passione per l’arte in generale, mi piaceva disegnare, dipingere, lavorare con le mani e adoravo i bijou.
La mia passione per i gioielli nacque i primi anni del liceo: iniziò tutto con un progetto comunale, “la giornata dell’arte”, cui partecipammo in gruppo con alcune mie compagne di scuola, tutta per noi una bancarella con accessori e gioielli assolutamente creati e ideati da noi. Fu il mio primo approccio al mondo del Jewelry. I gioielli diventarono, così, un vero e proprio hobby e iniziai a realizzare le mie prime creazioni, attraverso pinze e tronchesine lavoravo molto il fil di ferro, ottone e pietre dure come agata, onice. Ma il percorso per arrivare ai gioielli in stampa 3D è stato lungo…
Hai investito sulla tua creatività e la tua intuizione tramite corsi di studio specifici o seminari/workshop?
Al momento di scegliere la Facoltà universitaria non mi sono sentita pronta a puntare tutto sulla mia creatività e decido di studiare Economia Aziendale. Raggiunto il traguardo della laurea inizio la pratica per diventare Dottore Commercialista, ma nel 2016, in un momento in cui avevo bisogno di un gran cambiamento, la passione per il bijou bussa ancora una volta alla porta, la creatività si era trasformata in una forza che non potevo più trattenere. Decido così di iscrivermi ad un corso di alta formazione in Design del Gioiello al POLI.Design, Consorzio del Politecnico di Milano. Dopo il corso ho iniziato ad approfondire le mie conoscenze in ambito di disegno tridimensionale, fino a scoprire poi il fantastico mondo della stampa 3D.
Albaria, da dove nasce questo nome?come è iniziata la tua avventura?
Credo che il termine “Albaria” mi appartenga da sempre. Con questo termine dialettale noi siciliani amiamo indicare quello scenario marinaro in cui non si riesce a distinguere la linea dell’orizzonte e dove cielo e mare si mischiano e diventano un tutt’uno trasmettendo una sensazione di estrema tranquillità. Questa unione tra cielo e mare, oltre ad essere per me una permanente fonte d’ispirazione, si avvicina alla missione del mio progetto, ossia di mixare il lato digitale e artigianale di ogni mia creazione. Inoltre c’è anche una forte assonanza tra il mio nome e cognome e il termine Albaria.
Come è nata la tua prima collezione?
La mia prima collezione, la “Powerful”, è nata in un pomeriggio grigio milanese, volevo provare a stampare in 3D il mio primo gioiello, così feci un disegno molto semplice, un anello con una coroncina formata da due quadratini ai lati, due cerchi verso il centro e un rombo per finire. Era un disegno molto essenziale ma per me rappresentava una sorta di rinascita, il concept prende spunto dai “gradini” di una scala personale, di una presa di potere di se stessi. Dalle prime foto pubblicate sui social mi sono resa conto che l’idea piaceva, così decisi di mandarne in stampa un po’ di più e in diversi colori, così da renderli componibili. Successivamente ho ideato gli orecchini e il bracciale con lo stesso motivo, a completamento della parure.
Come sei arrivata all’idea della stampa 3D? quali sono le caratteristiche che rendono uniche le tue creazioni?
L’idea della stampa 3D è nata inizialmente come un’esigenza di valutazione della fattibilità dei miei disegni. Disegnavo e volevo provare la comodità e la portabilità di ogni mio pezzo. Dalle prime stampe mi son resa conto che oltre tutto il materiale funzionava. Il filamento utilizzato per la stampa, il PLA, oltre ad essere un polimero estremamente biodegradabile e non tossico, si presta anche a processi di lavorazione manuale e risulta di per se molto lucido. Sono in forte espansione le aziende che producono gioielli in PLA stampati in 3D, ma credo che i miei gioielli si distinguano perché nella loro semplicità rendono una donna particolare e stilosa in qualsiasi occasione.
Che genere di clienti si affaccia a questo mercato? Che tipo di donna ti immagini quando crei il tuo prodotto? A chi ti rivolgi? (adolescenti, ragazze, trentenni, donne, mamme…)
Diciamo che, inaspettatamente, Albaria jewelry arriva nel cuore delle donne di tutte l’età. Quando creo i miei gioielli, penso a una giovane donna, acqua e sapone, solare e frizzante. Tutte sensazioni che cerco di rispecchiare nei miei disegni e nel colore. Il range di età che spesso cerco di influenzare va dai 15 ai 35 anni ma non mancano le richieste delle piccoline e delle donne un po’ più mature, e questo è davvero gratificante.
Come promuovi il tuo brand? preferisci online o utilizzi il passaparola?
Il passaparola è il metodo più antico per promuovere il proprio brand ed è ancora molto efficace, ma rimane comunque un fenomeno localizzato, le soddisfazioni più grandi arrivano dal web se e solo si riesce a gestire discretamente l’immagine del brand. In particolare, attraverso Instagram ho ricevuto alcune proposte di collaborazione, tra le quali, quella dell’attrice emergente Gaia Forte che ha voluto completare il suo outfit indossando i miei gioielli per il debutto al Giffoni Film Festival. Ho voluto rendere anche più appetibile il mio prodotto attraverso la scelta accurata del packaging, una piramide di carta super colorata interamente fatta a mano, e quando una cara cliente mi disse “Dammi tutto, basta che ci sia quel packaging!” ho capito che avevo fatto tombola e che anche un piccolo dettaglio può fare la differenza.
Solitamente l’ostacolo che si può trovare nelle attività di molti “artigiani” o “self-entrepreneurs” come te è quello di non sapere come sfruttare le potenzialità del digitale o non avere il tempo di pianificare la presenza sul web, tu sei riuscita a conciliare il lavoro creativo con le attività di comunicazione?
Sì, attraverso Facebook ma soprattutto Instagram ho cercato di far conoscere Albaria. E il momento della pubblicazione e della presentazione del tuo prodotto non è proprio una passeggiata.
La mia strategia di comunicazione è stata pianificata step by step. Punto su una scelta accurata degli hashtag e delle foto e pubblico i miei post in determinate ore della giornata dove l’affluenza si presume sia maggiore. Dietro alla pubblicazione di ogni singola foto o messaggio c’è molto: la qualità della foto, lo scatto, il soggetto, l’attimo, un momento di vita quotidiana, il contenuto del messaggio, quello che vuoi comunicare e poi gli #hashtag, quelli potrebbero cambiare davvero, a mio parere, le sorti dello sviluppo di un brand. Ma il problema di tutti questi aspetti, è cercare di capire qual è quello più idoneo per quel prodotto.
Ho cercato, inoltre, di comunicare il retroscena di ogni mio gioiello, spiegando come è nata la mia idea e come l’ho realizzata attraverso alcune foto dei diversi passaggi, dalla fase d’ispirazione, al disegno, al prodotto stampato, fino al confezionamento.
Ci vuole tempo e organizzazione ma in fondo i miei compiti principali sono progettare e pubblicizzare, al resto ci pensa la stampante.
Come organizzi gli shooting e le campagne promozionali?
Lo shooting è una delle parti più divertenti, perché sono improvvisati da me e da ragazzi e ragazze che come me vogliono pubblicizzare il loro lavoro, chi per la fotografia, chi per l’abbigliamento, chi per il trucco e il parrucco, chi per l’esposizione di macchine d’epoca sul set fotografico… E da questi meeting di passioni nasce sempre qualcosa di nuovo e positivo.
Quanti like hai ottenuto finora?
Su Instagram, con una rete di 1.170 followers, ricevo in media 70 likes per ogni post pubblicato, mentre su Facebook è un po’ più difficile e viaggio su valori un po’ più bassi
Quanto pensi di crescere attraverso il web e quali nuovi social vuoi presidiare o potenziare gli esistenti? Progetti per il futuro? Come desideri che si sviluppi il tuo business?
Sono ancora agli albori di questa avventura, la mia è una sperimentazione continua guidata dalla voglia di creare e dalla passione per i gioielli. Ho ancora molta strada da percorrere e per mio carattere, ogni singolo passo che farò sarà ponderato come i precedenti. Sicuramente, continuerò ad investire su Albaria Jewelry ma soprattutto sulla mia formazione nel settore digitale. Ma l’augurio più grande che mi faccio è di non perdere mai l’entusiasmo e di non abbandonare mai la mia passione.
Ringraziamo la nostra Valeria per il tempo che ci ha dedicato e le auguriamo di incrementare il suo business con i nuovi strumenti che il web oggi mette a disposizione per le piccole aziende.
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