Content Marketing: il tuo contenuto può rispondere a queste 4 domande in meno di 15 secondi? Mettilo alla prova!
Si parla di content marketing. Ancora e ancora. Ma andiamo veloci, velocissimi, dritti alla meta, ossia alla strategia migliore per la tua attività. Presi ancora dal fervore olimpico di Rio, vogliamo mettere alla prova i contenuti che utilizzi o devi ancora utilizzare per promuovere il tuo lavoro.
Tiriamo fuori un adagio (!) già conosciuto: un lettore ci mette meno di 15 secondi per decidere se ciò che sta leggendo lo interessa o meno. Una bella sfida per chi è abituato magari a parlare molto, a scrivere molto e a spiegare minuziosamente di cosa si occupa. Per questo motivo, un professionista – un creatore di contenuti – potrà essere un utile confronto su argomenti che possono o meno passare.
Chi legge vi dà massimo 15 secondi per farsi catturare
E’ un’informazione che sicuramente già avete, ma rispolverare questa statistica mette sempre un po’ di pressione se si è in procinto di attuare una strategia di content marketing . In molti si chiedono cosa passi per la testa dell’utente in quei 15 secondi, eppure anche noi siamo utenti, come mai non riusciamo a calarci nella prospettiva altrui? Perché siamo troppo presi dal nostro lavoro, tanto da non riuscire a mettere paletti e a limare.
Proviamo a fare un po’ d’ordine e in fretta!
Stai parlando con me?
Una domanda che vuole dire: “Sono il destinatario ultimo di questo pezzo?”
Non ci possono essere tentennamenti, non ci sono “forse”, “ni” o “boh”. Se il lettore non può dire se si ritiene pubblico di destinazione da subito, cambierà subito direzione cercando qualcosa che lo convinca maggiormente.
Quindi non fare il timido, non complicarti la vita, sii diretto e cerca di arrivare al pubblico nei primi minuti.
Al pubblico a cui può interessare l’argomento.
Scrivi per me, sii esplicativo, rileggi, taglia il superfluo, rendilo chiaro, fammelo conoscere.
Che vantaggio ne ricavo?
Può sembrare strano dover rispondere a questa domanda. Del resto, quello che fai è creare contenuto che risponda a bisogni del lettore. La gente cerca online, accede ai contenuti e si aspetta di trovare delle risposte a problemi, dubbi o si aspetta di conoscere di più rispetto a un determinato argomento. Mettere subito in chiaro all’inizio di ogni testo di cosa andrete a parlare è un gran servizio nei confronti dell’utente. Un piccolo esercizio di cortesia che dà i suoi frutti.
Chi lo dice?
Una domanda che è anche uno dei pilastri del giornalismo moderno: la credibilità della fonte. Sulla base delle poche informazioni che ottiene nei primi 15 secondi, il lettore decide se fidarsi o meno di te. Ti consigliamo di mettere una piccola bio ben visibile in alto, così che il contenuto ottenga un po’ di autorevolezza. E scrivi bene, controlla ed elimina errori di distrazione. Se qualcuno non sarà nemmeno prendersi il merito per del contenuto, come può essere considerato degno di fiducia? La gente vuole trovarsi di fronte a un lavoro scritto da una persona reale, che risponde a necessità reali.
E’ difficile da leggere?
L’ultima – e fondamentale – domanda che il lettore si fa prima di impegnarsi a leggere è se sarà in grado di capire quanto scrivi. Mille volte noi stesse abbiamo abbandonato un contenuto proprio perché ci perdevamo a leggerlo e ci sentivamo in difetto. Si trattava di articoli scritti fitti fitti, con pochi spazi, troppo pieni. Chi li aveva creati pensava di aiutare l’universo dei lettori a risolvere dei problemi, ma che sembravano scritti per gli addetti ai lavori. Risultato? Tanta fatica fatta per scrivere e spiegare, ma obiettivo non raggiunto.
Per il testo, assicurati che il contenuto è ottimizzato per il web e sia leggibile. Usa brevi paragrafi, intestazioni, cattura l’interesse visivo. Non vogliamo dirti di essere sempre stringato, la gente riesce a leggere un articolo di 2000 parole se lo trova scorrevole e ben costruito.
Lo stesso vale per i video. Chiedere la pazienza di visionare un singolo video di 50 minuti è veramente un grosso favore. Cinque video di dieci minuti saranno più digeribili. Una volta che qualcuno guarda il primo e gli piace, probabilmente continuerà con la serie.