Il logo, croce e delizia di chiunque abbia mai voluto avviare una nuova attività ed essere ben riconoscibile sul mercato. Dopo aver superato le tantaliche fatiche di predisposizione del business plan, statistiche e analisi dei competitors, bisogna fare i conti con ciò che si vuole esprimere attraverso il nome scelto per il proprio lavoro, legandolo nella maggior parte dei casi a un’immagine rappresentativa, il logo per l’appunto.
In molti si troveranno a questo punto ad aver già speso un bel po’ per i passaggi tecnici sopraelencati e si sentirà fortemente tentato di fare da sé, per risparmiare, arrabbattandosi nel migliore dei casi con le proprie rudimentali conoscenze dei programmi di grafica o affidandosi a un amico che ogni tanto si diletta nel fotoritocco.
Finché siete in tempo, cercate di scongiurare il pericolo! Un grafico esperto saprà confermarvi che è il primo di una serie di errori a cascata. Presto o tardi vi ritroverete a dover ricorrere a un professionista che per risollevare le sorti della vostra immagine vi presenterà una parcella salata.
Un grafico esperto vi saprà elencare senza esitare almeno dieci errori comuni nella creazione di un logo, come:
- Affidarsi a un dilettante
Un’attività che voglia sembrare professionale non può fare a meno di affidarsi a persone qualificate, altrimenti il risultato sarà sempre insoddisfacente. In un primo momento si pensa di aver fatto un ottimo affare a risparmiare sulla progettazione del logo, ma ci si ricrede in fretta. Non smetteremo mai di ripeterlo e scriverlo: l’immagine è tutto allo stato attuale del mercato, se la vostra sembrerà amatoriale, allo stesso modo apparirà il vostro business. Tutto l’opposto di ciò che vi serve: essere unici e memorabili. Un logo ben fatto sarà facile da ingrandire e rimpicciolire, sarà facile da riprodurre su diversi supporti e con diversi sfondi, sarà sempre ben riconoscibile anche in formato mini. Se sarà ben congegnato avrà bisogno di una rinfrescata, per andare al passo coi tempi, solo dopo un bel po’ di anni.
- Seguire le mode del momento
Un logo fatto bene dovrebbe essere senza tempo. Anche se sembra difficile astrarsi dall’attualità, con un po’ di sforzo creativo può essere ottenuto non tenendo solo conto degli ultimi trend di design. Al grafico toccherà l’arduo compito di studiare (e non dormire la notte!) per creare un’identità unica per il cliente. Tra gli esempi più famosi che i manuali propongono c’è il logo della Nike. Lo Swoosh, la virgola, è uno dei marchi più conosciuti del pianeta. Ha acquisito talmente tanta potenza che l’azienda può utilizzarlo ormai senza neppure associarvi il proprio nome. Questo è il massimo che si può ottenere, ma possiamo arrivare a buoni risultati anche senza entrare nella storia.
- Non usare gli strumenti adeguati
Un buon grafico utilizza software di grafica vettoriale, come Adobe Illustrator o Corel Draw. E benedice ogni giorno le immagini vettoriali che, essendo costituite da punti matematicamente precisi, possono assicurare una coerenza stilistica tra diversi formati. L’alternativa, naturalmente, è quello di utilizzare software di grafica raster, come Adobe Photoshop. La grafica raster, o comunemente chiamata “grafica bitmatp”, è composta da griglie di pixel colorati. Quando usiamo immagini che si riferiscono a questa tipologia di grafica incorriamo in problemi di riproduzione, perché nell’ingrandimento può perdere di definizione proprio perché si tratta di “puntini” colorati. Va bene per creare delle locandine, dei documenti grafici grandi, ma per i loghi che possono essere riprodotti su superfici piccine piccine (es. un biglietto da visita) o grandi grandi (es. una vela promozionale). Per questi casi c’è la grafica vettoriale, che costruisce un’immagine attraverso primitive geometriche (punti, linee, poligoni, curve, etc) ai quali possono essere attribuiti colori e anche sfumature. Per semplificarvi le cose e non entrare troppo nella tecnica, la grafica vettoriale è vincente perché può essere scalata in qualsiasi dimensione senza perdere in qualità, modificare il logo è molto più semplice e si adatta con grande facilità.
- Copiare immagini stock
Attenzione, attenzione, attenzione alle leggi su diritto d’autore. Scaricare immagini dai siti che ne propongono in stock (es. Shutterstock, VectorStock, iStockphoto, etc…) non è un crimine, ma potrebbe portare dei guai se si incorporano in un logo. Chi compra un logo lo vuole unico e originale, con un accordo di licenza esclusiva. Dipende poi dal tipo di mercato a cui si rivolge il cliente, certamente, ma prendendo immagini in stock c’è la possibilità che venga utilizzato da qualcuno in qualche altra parte del mondo e visto che la tecnologia ci rende tutti più vicini potreste incappare in qualche problema di comunicazione d’immagine. In sostanza, anche facendo riferimento a immagini in stock è sempre meglio personalizzarle, renderle in qualche modo uniche, modificando sagome, colori e via dicendo.
- Sottovalutare il pro-brief e non parlare con il grafico
Un buon grafico media tra il proprio ego e il desiderio del cliente e per farlo chiacchiera tanto con lui prima di mettersi a lavoro. I creativi davvero professionali non sono dei prestigiatori o dei maghi, possono avere delle intuizioni rispetto al business che devono comunicare per immagini. Il cliente deve esprimersi e aiutare a trovare la giusta via. Un buon professionista accoglie il cliente, lo fa sentire a suo agio e cerca di capire cosa vuole durante il primo incontro, il pro-brief.
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Impuntarsi su immagini che hanno linee troppo complesse
Qui ci vuole un esempio per chiarire: avete il desiderio che il vostro logo sia un albero? Magari avete in mente un’immagine di un arbusto pieno pieno di foglie e con tante venature nel legno. Ecco, dimenticatela. Un buon grafico non vi dirà di abbandonare l’idea dell’albero, ma di semplificarla. I disegni molto dettagliati in un logo sono fonte di problemi, perché stampati in piccole dimensioni perderanno di definizione e dettagli e il vostro logo pieno di foglie sembrerà uno scarabocchio. Inoltre, più dettagli ha un logo, più chi lo vede impiega del tempo a elaborare l’immagine e quindi a ricordarla in futuro. Volete essere memorabili? Siate diretti e mantenete le cose semplici!
- Colorare tutto subito
Il colore dà un valore aggiunto, ma considerarlo come primo step è sbagliato. Chi progetterà per bene il vostro logo sa che la scelta del colore è l’ultima decisione, perché prima lavorerà in bianco e nero.
- Scegliere un font con poca attenzione
Quando si tratta di esecuzione di un logo, scegliere il font giusto è la decisione più importante che un progettista può fare. Il più delle volte, un logo non convince del tutto per via di un carattere povero (nel mondo degli “addetti ai lavori” il più bistrattato è il il Comic Sans). A ogni immagine deve corrispondere un font che ne rispecchi le caratteristiche stilistiche. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra le due cose, in modo che nessuno degli elementi metta in secondo piano l’altro.
- Usare troppi font
Un buon grafico scongiura l’utilizzo di troppi font diversi nella composizione del logo. Al massimo userà due caratteri di diverso peso.
- Copiare gli altri
Questo è l’errore più grosso di tutti e non occorre dilungarsi nella spiegazione dei perché. Lo scopo del logo è rappresentare il vostro business e l’ultima cosa che desiderate è sembrare la copia di qualcun altro.