Diventare meta turistica: come si conquistano i social?

Può una piccola località diventare meta turistica di richiamo grazie al web?

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La risposta è: certo che sì, ma non è una cosa che accade in una notte.
Dando un’occhiata ai dati sulle tendenze della Bit – Borsa Internazionale del Turismo nel turismo da e per l’Italia notiamo che i numeri dell’edizione 2017 confermano che il turismo è sempre più digitale ed esperienziale, ci si affida alle app più che alle brochure e seguire i siti di recensioni è un trend in ascesa.
Sempre più persone si rivolgono al web per ‘confezionare’ la propria vacanza. Si moltiplicano le piattaforme che offrono la comparazione dei prezzi di voli e alloggi e gli utenti passano da un sito all’altro per documentarsi sui luoghi, scegliere in base alle esperienze altrui, prenotare e trovare l’offerta più vantaggiosa.

Alla ricerca di esperienze autentiche e originali

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Cefalù, Sicilia

Sembra lontanissimo il tempo in cui anche solo per controllare le diverse combinazioni dei voli ci si recava alle agenzie di viaggio. Sono cambiati gli schemi e il rapporto con gli intermediari, anche se alcuni preferiscono rivolgersi direttamente agli operatori turistici del territorio. Secondo alcune indagini pare inoltre che l’aspetto legato all’enogastronomia venga prima del valore dei luoghi d’interesse culturale. Un dato importante per chi pur trovandosi in un territorio che magari non offre molti siti storici, può mettere in risalto la propria tradizione culinaria e la particolarità di un’esperienza autentica basata sul cibo.
C’è ormai una contaminazione tra i diversi fattori che spingono a prenotare una vacanza: arte, cultura, attività all’aria aperta ed enogastronomia non sono più esperienze a sé stanti, ma fanno parte di un unico pacchetto. Gli esperti di marketing turistico non fanno altro che ripeterlo: i viaggiatori non sono più turisti passivi, non si accontentano delle classiche visite guidate classiche ai siti archeologici, vogliono sperimentare emozioni nuove grazie alla destinazione scelta come meta. Molte località hanno capito l’importanza di cogliere questa tendenza e si sono attrezzate preparando pacchetti adeguati.

Come vendere sogni: scegli bene parole e immagini, sono importanti

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Chi lavora nel marketing turistico ha dimestichezza con parole come: interoperabilità, big data, email marketing e reputazione online. E’ il pane quotidiano per chiunque voglia potenziare l’attrattiva di una meta turistica o di un’attività ricettiva. Il digitale ha il grande vantaggio che se è ben se ben utilizzato costa poco e ha una resa alta. Peraltro è uno strumento perfetto per far conoscere all’estero la propria attività, con la Rete l’internazionalizzazione passa per la qualità dei contenuti divulgati.
Nondimeno, spesso i termini tecnici sono indigesti per chi non è del settore, più facile parlare per esempi. E noi di Stratega abbiamo scelto Marzamemi, piccola località siciliana diventata una star sul web e sui social network. Se provate a cercarla su Google e allenerete l’occhio a cogliere i dettagli che fanno la differenza per un riuscito piano di marketing turistico, vi renderete conto che immagini e modalità di racconto la fanno da padroni quando si tratta di far battere il cuore.
Questo posto ci viene presentato subito come un “antico borgo marinaro”, le foto ci promettono una Sicilia intima e vera, un luogo ideale per ambientarci una delle tante avventure del Commissario Montalbano di Camilleri. Un porto da amare capace d’accogliere e lasciare il segno. Del resto dal 2000 Marzamemi ospita il Festival del Cinema di Frontiera.
Se spostate la vostra ricerca ai social network basati sull’impatto visivo poi avrete l’irrefrenabile voglia di spegnere il computer, preparare in fretta i bagagli per raggiungerlo e sorseggiare un bicchiere di Grillo, mentre pensate già alla caponatina o al misto fritto di pesce. Instagram e Pinterest sono pieni di foto che ci vendono sogni:

Cercando Marzamemi su Pinterest
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Lo scorso marzo, inoltre, Marzamemi è stata una meta turistica molto attenzionata alla Fiera del Turismo di Berlino, merito del gran movimento che si è creato intorno a essa. Tuttavia, non si tratta di risultati che si ottengono dal niente, o postando sul web qualche bella immagine. C’è un progetto dietro a quanto ci sembra “naturale”. Sul web la presenza qualificata è fondamentale, non basta avere un portale, saper fare delle foto o aprire pagine social. Occorrono pacchetti ben congegnati,  che tengano conto del breve tempo che concediamo a qualsiasi cosa oggi. Le vacanze di 15 giorni non esistono più, si fa più attenzione ai soldi spesi e  si preferiscono esperienze brevi ma appaganti e originali, che devono soddisfare il “sogno di vacanza” di diverse tipologie di viaggiatori. Catturare il “buzz” degli interessi e trasformarli in pacchetti turistici  non  è semplice, inoltre occorre saperli lanciare sui social. Facebook, Instagram, Pinterest e Twitter devono essere sempre (e necessariamente) inclusi in qualsiasi progetto di marketing territoriale che si voglia sviluppare. L’idea che sta alla base di ogni progetto di valorizzazione territoriale è semplice: usare tutti i canali possibili per aiutare chi viaggia a scoprire posti, bellezze e patrimonio enogastronomico locale. Il passo in avanti è abbandonare i vecchi schemi e riconsiderare la comunicazione in modo che il messaggio arrivi in modo “leggero e meno formale”. Gli strumenti social sono tanti, ognuno con la propria peculiarità, e possono aiutareci a fare di una località, anche piccola, una meta turistica di grande richiamo.

 

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